mercoledì 23 maggio 2018

[Nel nome della strega II]: recensionilampo recensisce "La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg" di Sandra Petrignani.


Titolo: La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg
Autore: Sandra Petrignani
Editore: Neri Pozza
Pagine: 458
Prezzo: 18€

La caratteristica di questo libro che colpisce fin dalle prime pagine è che, pur trattandosi di una biografia, Sandra Petrignani non racconta la vita di Natalia Ginzburg in maniera asettica o distaccata: è palpabile il coinvolgimento e la stima dell’autrice per quest’ultima, ma, allo stesso tempo, è palese la sua volontà di presentare la Ginzburg nella maniera più veritiera possibile. A testimonianza di quest’ aspetto, c’è un lavoro di reperimento delle fonti, che sta alla base di questa biografia, preciso, accurato, titanico e, oserei dire, quasi al limite del maniacale, dal momento che i particolari (di qualunque genere) abbondano ed, anzi, in alcuni frangenti, a mio parere, appesantiscono il testo in maniera eccessiva; quando vengono fornite troppe informazioni particolareggiate si rischia di perdere, per un momento, il filo del discorso. Questa è la critica più consistente che posso rivolgere ad una biografia, che, nel complesso, mi è piaciuta molto, sia perché la protagonista è una figura complessa e poliedrica, sia per il contesto storico e culturale che le ruota attorno. Inoltre, i numerosissimi riferimenti alle opere della stessa Ginzburg e di molti suoi colleghi contemporanei rendono questo libro una sorta di antologia, da cui reperire interessanti spunti di lettura.
Il libro è suddiviso in quattro macro-capitoli che ripercorrono, secondo una sequenzialità cronologica, la vita della protagonista.
La prima parte è dedicata alla Natalia bambina prima, adolescente poi… sino al matrimonio e alla successiva prematura perdita del primo marito: Leone Ginzburg. Sì, perché il nome di battesimo della scrittrice è Natalia Levi, ebrea di famiglia, palermitana di nascita, torinese d’ adozione, che, dopo la scomparsa del consorte, deciderà di firmare le sue opere con il cognome dell’uomo che, primo fra tutti, l’ha incoraggiata a scrivere. Queste sono le parole di Leone, in una delle sue ultime lettere, dal carcere di Regina Coeli, dove è stato imprigionato, in quanto strenuo oppositore del regime fascista:
“La mia aspirazione è che tu normalizzi, appena ti sia possibile, la tua esistenza; che tu lavori e scriva e sia utile agli altri.” (Pag. 134)
Natalia è una bambina introversa e schiva, che della sua fanciullezza manterrà, anche in età adulta, quella sua imprescindibile necessità di raccontare sempre, come scrittore e come essere umano, la verità. E’ circondata da numerosi intellettuali: da Cesare Pavese a Giulio Einaudi, Italo calvino, Benedetto Croce, Alberto Moravia, Carlo Levi. E’ stato appassionante leggere di questi grandi scrittori e critici, perchè Sandra Petrignani li tratteggia nella loro accezione più umana; ci mostra gli uomini nella loro quotidianità, non gli autori. Ancor più interessante è lo spaccato sulla resistenza e sulla caduta del regime fascista che l’autrice racconta attraverso le vicende di Natalia e Leone Ginzburg: le fughe continue, dal momento che le leggi razziali sono ancora in vigore e la cattura di Leone, antifascista e uomo simbolo della resistenza, nonché la sua successiva morte. Davvero commovente, l’ultima lettera che quest’ultimo scrive all’amata, consapevole della sua sorte:
“Ti amo con tutte le fibre dell’essere mio. Ti bacio ancora e ancora e ancora. Sii coraggiosa. “ (pag. 134)
Il dolore per la perdita del marito, guida e punto di riferimento per Natalia, sono il tratto predominante della seconda parte. Tuttavia, essendo anche madre di tre bambini, la scrittrice cerca di prendere in mano la sua vita: inizia così la sua collaborazione con la casa editrice Einaudi, nata sotto il regime di Mussolini, ma che solo dopo la caduta del fascismo, riuscirà ad essere avviata senza impedimenti. C’è anche spazio per l’amicizia controversa con Elsa Morante, per la fulminea relazione amorosa con Salvatore Quasimodo, per l’incontro con Ernest Hemingway. Nella sua vita ci sarà, poi, un secondo matrimonio con Gabriele Baldini, uomo esuberante e molto lontano, sia per attitudine che per interessi, dalla scrittrice. Con quest’ultimo la Ginzburg affronterà la nascita di due figli sfortunati: la pima, Susanna, affetta da encefalopatia, resterà disabile a vita, il secondo Antonio morirà ad appena un anno, a causa di una malformazione cardiaca. Un altro evento traumatico per la scrittrice accade nell’agosto 1950, quando Cesare Pavese si toglierà la vita. Il suicidio di quest’ultimo è raccontato in modo intenso dalla Petrignani attraverso non solo le parole di Natalia, che era davvero molto legata allo scrittore, ma anche per mezzo delle dichiarazioni dei numerosi testimoni dell’epoca:
“Temeva una nuova guerra più di tutti noi. E in lui la paura era più grande che in noi: era in lui, la paura, il vortice dell’imprevisto e dell’inconoscibile, che sembrava orrendo alla lucidità del suo pensiero; acque buie, vorticose e venefiche sulle rive spoglie della sua vita.” (Pag.217)
La notorietà della Ginzburg, argomento che trova ampio spazio nel terzo capitolo di questa biografia, è in crescita già prima dell’uscita della sua opera più significativa (e aggiungerei, ancora oggi, più nota): Lessico Famigliare, anche se è con quest’ultima che raggiungerà l’apice del successo. Sandra Petrignani riporta le parole di Italo Calvino:
“Forse mai una scrittrice ha saputo essere così femminile -ragazza, moglie, madre- in un senso così opposto a quello che s’intende di solito per “letteratura femminile” cioè dell’abbandono lirico ed emotivo.” (Pag. 277)
Fondamentale è l’intervento di Cesare Garboli, abile interlocutore di Natalia, per la scrittura di Lessico famigliare, dal momento che fornisce alla scrittrice lo slancio necessario per iniziare e portare alla conclusione l’opera che nel 1963 vince il Premio Strega; nonostante il largo consenso del pubblico, dovrà affrontare una critica feroce, proprio in virtù di quel pregiudizio che un libro di successo commerciale porta spesso con sé. Pier Paolo Pasolini, invece, fa da tramite tra lei ed il teatro. Ti ho sposato per allegria, la sua prima commedia, ottiene un discreto successo, tanto da essere portata anche all’estero, cosa che avvenne, per i suoi contemporanei, solo con Eduardo.
La quarta ed ultima sezione di questa biografia è dedicata, per una cospicua parte, ad una nuova veste indossata da Natalia Ginzburg: quella di parlamentare.  Sarà indotta a prendere questa decisione, nonostante non si reputi all’altezza del ruolo (così come confessa, un giorno, ad Enrico Berlinguer), perché
“Se la letteratura le sembra ormai inadeguata a ricomporre anche il più piccolo degli specchi, forse la politica è l’unico mezzo per fare davvero qualcosa per gli altri, per riconoscere il prossimo e aiutarlo. […] E poi pensa che gli scrittori, come tutti, abbiano il dovere dell’onestà e che la fedeltà a questo dovere possa nobilitare il suo fare politico.” (Pag. 382-383). (Ad averceli, oggi, parlamentari con questa forma mentis!).  
Le sue battaglie politiche saranno rivolte soprattutto verso la difesa di “un linguaggio politico chiaro, concreto, intellegibile a tutti”, a sostegno dei carcerati e della casa come valore inestimabile; si batterà poi per far approvare le legge contro le violenze sessuali e contro la legge per l’aumento del prezzo del pane, considerato da Natalia simbolo intoccabile del popolo; finanzierà, per concludere, l’associazione Italia-razzismo, in virtù, soprattutto, di uno dei numerosi insegnamenti che aveva appreso da Leone:
“Essenziale era, ieri, non confondere i nazisti con l’intero popolo tedesco, essendo colpevole di razzismo e non vera una simile confusione.” (Pag. 416)

Faccio un “in bocca al lupo virtuale” a questo libro, per la corsa al Premio Strega!
Colgo poi l’occasione per ringraziare di cuore Annamaria, per avermi coinvolta in questa iniziativa, a cui ho aderito con entusiasmo e passione e per avermi “accolta” nel suo blog!
Natalina.





Vi ricordo le precedenti e future tappe de' "Nel nome della Strega II":


14 MAGGIO:TWINS BOOKS LOVERS con “Le stanze dell’addio” di Yari Selvetella.

16 MAGGIO: GIULSJUPS con “La ragazza con la leica” di Helena Janeczek.
18 MAGGIO: LA BIBLIOTECA DI STEFANIA con “Sangue giusto” di Francesca Melandri.

21 MAGGIO: MATTIA TORTELLI con “Da tuo terrazzo si vede casa mia” di Elvis Malaj.
23 MAGGIO: RECENSIONI LAMPO con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” di Sandra Petrignani.
25 MAGGIO: RESPIRO DI LIBRI con “Anni luce” di Andrea Pomella.
28 MAGGIO: THE BOOK LAWYER con “Come un giovane uomo” di Carlo Carabba.
30 MAGGIO: ATTORCIGLIATA con “La madre di Eva” di Silvia Ferreri.
1 GIUGNO: GENTE DI TACCUINO con “Il figlio prediletto” di Angela Nanetti.
4 GIUGNO: L COME LIBRO con “Questa sera è già domani” di Lia Levi.
6 GIUGNO: LEGGO LIBRI con “Il gioco” di Carlo D’Amicis.
8 GIUGNO: LA CONTESSA RAMPANTE con “Resto qui” di Marco Balzano.

Nessun commento:

Posta un commento