martedì 30 luglio 2019

[Blog tour]: Il commensale invisibile - Il commensale di Gabriela Ybarra




"Tutte le famiglie felici si somigliano, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo".

Questo afferma Tolstoj nell'incipit di "Anna Karenina", una frase che ho trovato adatta a introdurre questa seconda tappa del blog tour de'"Il commensale". Oggi, infatti, parliamo del tragico evento che ha segnato in modo indelebile l'esistenza di Gabriela Ybarra e della sua famiglia: il rapimento e l'uccisione di suo nonno Javier da parte dell'ETA.


"Si racconta che nella mia famiglia si sieda sempre un commensale in più a ogni pasto. È invisibile, ma c'è. Ha il suo piatto, il suo bicchiere e le sue posate. Di tanto in tanto appare, proiettando la sua ombra sul tavolo e facendo svanire qualcuno dei presenti.
Il primo a svanire fu mio nonno paterno.



Gabriela scopre ciò che è accaduto a suo nonno solo durante gli anni della scuola, quando i suoi amici - tra cui la nipote del medico legale che ha esaminato il corpo di Javier - gliene parlano. A questo punto la ragazza inizia a documentarsi e lo fa cercando informazioni in internet e solo in seguito alla malattia della madre decide di dar vita a un lavoro di ricerca che la porterà alla stesura de' "Il commensale".


Proviamo a tornare indietro e facciamo chiarezza sull'accaduto. 

È la mattina del 20 maggio 1977, quando gli uomini dell'ETA fanno irruzione nell'abitazione di Neguri, ammanettano i fratelli Ybarra e rapiscono il capofamiglia Javier. 

La cosa che più lascia sorpreso il lettore è la calma e la serenità con cui l'uomo affronta il suo destino. Esce dalla doccia e si veste con la mitragliatrice puntata addosso e per tutto il tempo della prigionia scrive ai figli parole d'affetto, li esorta a non preoccuparsi per lui e ripone sempre una fervida speranza nella fede.

Ma cos'é l'ETA e perché Javier Ybarra era uno dei suoi bersagli?

L'ETA era un'organizzazione terroristica armata scioltasi nel 2018, che aveva come scopo quello di proclamare l'indipendenza del popolo basco. 



Javier Ybarra


Javier Ybarra fu sindaco di Bilbao, presidente del distretto di Vizcaya e del Tribunale dei Minori. Insomma, ricoprì diverse cariche politiche e fu uno degli obiettivi dell'Eta perché considerato il referente intellettuale di Neguri e, in lui il gruppo terroristico riconosceva il potere spagnolo.

L'autrice, nella prima parte del suo romanzo ci parla del rapimento del nonno corredando il suo testo con le fotografie dell'epoca - come quella del padre ammanettato - le lettere scritte da Javier e, soprattutto, stralci di giornale che riportano le varie tappe che vanno dalla sparizione al ritrovamento del corpo di Ybarra. 

Ciò, però, di cui il lettore deve tenere conto è che si tratta pur sempre di un romanzo in cui, come afferma Gabriela nell'introduzione alla sua opera, è riportata una libera ricostruzione della storia della sua famiglia. 
Ai documenti dell'epoca sono state apportate delle piccole modifiche e spesso l'immaginazione ha preso il posto della realtà. 

Ma ciò non sminuisce il lavoro di questa giovane autrice, che con il suo "Il commensale" è stata nominata per il Man Booker Prize, anzi ne eleva il valore. Perché raccontare l'infelicità di una famiglia, sconvolta da un lutto così grande che si riversa nella storia di un'intera nazione, non deve essere stato affatto semplice. 

Ci si potrebbe chiedere, come ha trovato il coraggio di farlo? Come ha deciso di mettere nero su bianco la sua storia familiare?
Ve lo racconta Emanuela nella terza tappa del blog tour de' "Il commensale" che sarà online il 6 agosto.

Trovate la prima tappa sul blog di Carmen e l'ultima che uscirà il 13 agosto da Federica

Intanto, vi consiglio caldamente la lettura de' "Il commensale", un libro che vi farà riflettere sul valore della vita umana, della morte e della famiglia, affrontando tematiche care a ciascuno di noi attraverso una scrittura delicata, elegante e, in molti casi, commovente.





A presto, 
la vostra Contessa



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