venerdì 31 marzo 2017

5 cose che...: 5 citazioni che mi rispecchiano



Buon pomeriggio miei cari amici, oggi è venerdì e come ogni venerdì il blog ospita la rubrica "5 cose che.." (se siete interessati a questa iniziativa e volete partecipare, potete trovare tutte le informazioni QUI). Il tema che affronteremo questa settimana riguarda le 5 citazioni di romanzi che mi rispecchiano maggiormente. Devo dire che mi capita spesso di ritrovarmi all'interno di alcune frasi di libri che sto leggendo, ma oggi vi proporrò quelle che hanno un significato più importante per me.



1. Orgoglio e pregiudizio



"Soltanto il vero amore potrà condurmi al matrimonio. Ragion per cui morirò zitella".


Lo so, nelle mie scelte "Orgoglio e pregiudizio" è onnipresente, ma è un romanzo che ricopre grande importanza nella mia vita e non posso non citarlo in questo caso. Devo dire che questa frase per me è essenziale, ora sono fidanzata, ma anche prima non ero una di quelle che si lamentava di essere single. Io sono come Lizzie, posso sposarmi solo per amore, i soldi, le ambizioni, il potere, non mi interessano. Meglio restare zitella che accontentarsi e vivere una vita di infelicità, non credete?






2. Ciao, tu. 


"Insomma, sembrano tutte più qualcosa di me. Io a volte ho l'impressione di non avere neanche i contorni. Non so dove vado, non so cosa farò da grande, non so neanche che cosa mi metterò domattina. Almeno quelle che si vestono sempre di nero una certezza ce l'hanno".


"Ciao, tu" è un raccontino carinissimo e di poche pagine che ho rubato tra i libri di scuola di mia sorella. Sono tantissime le frasi in cui mi ritrovo, ma in modo particolare credo che questa che ho riportato mi rispecchi completamente. Sono una persona molto insicura e a volte mi capita di pensare che tutti siano meglio di me. C'è chi non sbaglia mai, chi riesce in tutto, chi ha una bellezza sorprendente. Così a volte mi capita di pensare ed io? Chi sono? Cosa farò della mia vita? Ma purtroppo una risposta per tutto non c'è. 




3. I pesci non chiudono gli occhi


"Continuavo a leggere qualche giornaletto illustrato, ma di più i libri che mi riempivano il cranio e mi allargavano la fronte. Leggerli somigliava a prendere il largo con la barca, il naso era la prua, le righe onde. Andavo piano, a remi, qualche parola non capita la lasciavo stare, senza frugare nel vocabolario. In attesa di intenderla, restava approssimata. Dovevo arrivarci da solo, definirmela attraverso altre occasioni, a forza di incontrarla".


Non poteva mancare una frase che riguardasse la mia passione per la lettura. Come lo stesso Erri de Luca, io non vado veloce perché sulle parole mi piace soffermarmi, intenderle bene e comprendere tutte le sfumature di esse. Non so se capita anche a voi, ma quando leggo di fretta mi sembra di non aver letto affatto. La lettura è un piacere, è relax ed io la esercito con calma.





4. Io sono di legno



"Non credo ai principi e alle belle addormentate, ai vissero per sempre felici e contenti, credo alle persone che si sopportano, a quelli che ogni tanto si dicono "ti odio" e maledicono il giorno in cui si sono incontrati".


Questo libro mi ha fatta guardare in faccia la realtà. Credere nelle favole si può, ma non nei lieto fine, nel pensare che tutto possa essere perfetto, perché non è così. La realtà è bella perché ci sorprende, ci devasta, ma soprattutto perché non ci annoia. Le favole ci occorrono per sognare, ma la realtà è quella da vivere.




5. La contessa rampante



"Ero speciale, ma essere speciale non è sempre una cosa positiva. Ti senti fuori dal mondo, nessuno può capirti, nessuno può vedere ciò che provi tu, nessuno riuscirà ad amarti come vorresti tu. Sarà il prezzo da pagare per essere diversi ed è per questo che tutti quelli che sono come me non riescono ad accontentarsi nella vita. Cercano sempre il meglio, sempre l'irraggiungibile e poi si finisce per diventare pazzi. Pazzi d'ambizione, schiavi di se stessi".

No, non ho scritto un libro e non credo che lo farò mai. Però, ogni tanto, amo scrivere di me perché mi aiuta a capirmi ed ascoltarmi. Io non credo di essere nulla di che, ma sento che ho qualcosa da dire e che quello che cerco non l'ho ancora trovato. Così scrivo perché, oltre alla lettura, è la cosa che mi fa stare meglio.


Ecco le mie scelte, spero vi siano piaciute e che abbiate capito qualcosa in più sulla mia persona. Vi mando un bacio, a presto!


mercoledì 29 marzo 2017

[Recensione]: La magnifica di Arnaldo Colasanti

Buon pomeriggio cari amici, lo so sono un po' sparita, ma solo perché ero nel bel mezzo di una lettura molto lenta ed anche abbastanza impegnativa. Infatti, qualche giorno fa, la Fazi editore mi ha invitato in anteprima l'ebook de "La magnifica" di Arnaldo Colasanti ed oggi voglio proprio parlarvi di questo libro. 





Titolo: La magnifica
Autore: Arnaldo Colasanti
Casa Editrice: Fazi Editore
Pagine: 134
Prezzo: Cartaceo € 14,88
Ebook: € 9,99
Data di pubblicazione: 16 marzo 2017
Citazione preferita: "ho trascorso tutta la vita in mezzo ai libri, ma non l'ho mai letta per davvero".





Trama: La Magnifica è la storia di Piero Aprile, scrittore e critico, convocato per un viaggio premio a New York insieme ad altri autori italiani, I migliori scrittori italiani, scelti dalla Vecchia, l’operatrice culturale che ha trovato i soldi al ministero per finanziare il viaggio in business class. Siamo dentro l’aeroporto di Fiumicino, e Piero, nell’attesa dell’imbarco, si guarda dentro, riattraversa tutta la sua esistenza passata a studiare in solitudine, osserva i suoi compagni di viaggio e si domanda chi siano per davvero gli scrittori italiani. 
Eppure, mentre osserva e si osserva, Piero non smette di confessarsi. Cos’è realmente un romanzo? La risposta: «Una disputa sulla verità». Ma alla verità sono ancora votati gli scrittori e i lettori? Cosa è successo di strano agli italiani? La Magnifica racconta anche come il costruirsi di un romanzo sia un conflitto con se stessi, tra quello che si è e quello che avevamo sognato d’essere, tra le proprie viltà e la consapevolezza delle nostre più profonde ferite – che sono ciò che svela la realtà nuda della nostra esistenza.



Recensione


Appena la Fazi editore mi ha inviato questo romanzo ero davvero molto felice, in quanto aveva già attirato la mia attenzione perché leggendone la trama avevo capito che aveva per protagonisti un gruppo di lettori. Beh, niente di più sbagliato. "La Magnifica", a mio parere, avrebbe dovuto chiamarsi "Storia triste di un critico- scrittore". All'interno del romanzo non ci sono personaggi ben definiti, non c'è una trama vera e propria e Piero Aprile è un non scrittore. Lo so, tutto questo sembra difficile da capire, ma vi spiego meglio. Piero, dopo aver pubblicato il suo romanzo parte insieme ad altri scrittori, o meglio, stereotipi di scrittori (come L'Esordiente, la Puerpera e il malato) per ricevere un premio letterario a New York, ma questo evento fa solo da sfondo al romanzo, anzi a dire il vero, la reale scenografia del romanzo è costituita dall'aeroporto "Leonardo da vinci" di Roma. Detto ciò, Piero si isola completamente e la scrittura si concentra solo sui suoi ricordi sbiaditi: compagni di scuola, ragazze per cui aveva perso la testa da giovane e la sua gavetta per diventare insegnante. 


"Obbedienza, disciplina, arroganza: era questo il patto bugiardo per una cultura svenduta già il giorno dell'iscrizione. Gli alunni giocavano a provocare noi insegnanti. <<Mio padre paga, che cazzo vuoi? E se dovevo studiare mica venivo qui. Guadagni un cazzo e sei uno sfigato sennò non insegnavi in questo cesso, lasciami stare>>. Se poi qualcuno di noi docenti si arrabbiava e non riusciva a tenere ferma questa banda di scimuniti con lo sputo in bocca, arrivava il bidello asmatico, Caronte vestito con la divisa e i galloni, il quale segnalava quell'insegnante al vicepreside: <<È un incapace, non si fa rispettare e tratta male i ragazzi>>. Allora il padrone ti chiamava a rapporto, ti cacciava via, ti toglieva le poche ore di parificato (il miraggio di fare punti utili per le supplenze nella statale), così che t'avevano fottuto, senza troppe spiegazioni".



Tra le tante memorie confuse di Piero, però, qualche contenuto interessante e concreto c'è. Ad esempio la frase che ho postato qui sopra interessa il mondo della scuola. Una realtà ormai chiusa e che promette tanto, ma concede davvero poco. Mi hanno colpito molto le parole dello scrittore sulla sua esperienza all'interno delle scuole paritarie, dove i ragazzi pagano e pretendono di avere il tanto amato pezzo di carta tra le mani. Questo è un mondo che conosco, perché ho studiato per cercare di farne parte, ma ahimè, la strada è tutta in salita e le esperienze che bisogna fare per arrivare alla meta non sono molto semplici.


"Ecco, in Italia esistono due tipi di scrittori: quelli fichi che vendono si e no cinquemila  copie e non contano niente, fanno ogni tanto, su un giornale, l'inutile querelle a proposito della fantomatica "nuova letteratura": poi, gli altri, quelli che vendono a man bassa i loro panini ammuffiti, le lacrime o i baci su polpastrelli della televisione, le belle storie da classifica, i gialli interessanti di scrittori ripieni come tacchini e che, in fondo poi, contano ancora meno. << E' questo il tuo mondo di niente>>, mi dice la dea del cesso, comunque vada: << non te lo dimenticare mai >>.



Come dicevo nella presentazione del libro, Piero Aprile è un vero e proprio critico dell'editoria e degli scrittori italiani ed io mi trovo d'accordo su tutto ciò che dice. Purtroppo oggi viviamo in un mondo in cui più una cosa è superficiale e priva di contenuti, più ha successo e questo vale anche per i libri. Tra presunte storie d'amore da quattro soldi, Fabio Volo e storie di vampiri, l'editoria italiana pur di vendere sta abbassando il livello dei propri prodotti e gli autori, quelli veri con la A maiuscola, non esistono più. Molte volte mi viene detto che ho gusti molto difficili e particolari per quel che riguarda i romanzi, ma io non credo sia così. A me piace la qualità, perché se devo leggere baggianate preferisco utilizzare il mio tempo per altro. 




"Come è possibile che abbiamo solo il pianto per guardare in faccia la realtà quando la realtà fa male ed entra nella vita con tutta la sua amarezza? Possibile che non ci resti mai nulla di più alto per vedere in faccia le cose? E seppure il pianto fosse la cosa più decente, cosa significa piangere rispetto al capire, al pensare, al comprendere?".


Ad un certo punto, però, Piero non ce la fa più a guardare in faccia una realtà che non gli appartiene, che non lo riconosce uno scrittore, perché lui non è fatto come l'editoria italiana vorrebbe, come il mondo vorrebbe. E allora prende l'ultima decisione della sua vita, ma la cosa che ci tiene a ricordare è che i romanzi sono una disputa sulla verità e sta allo scrittore scegliere la verità da raccontare che non è sempre una verità universale!


Il mio giudizio su questo romanzo è di due penne e mezzo, ma ci tengo a spiegare il perché. 





Non amo i romanzi astratti, quelli che mettono troppi argomenti a cuocere, ma non ne affrontano nessuno e soprattutto credo che lo stile dell'autore sia troppo crudo e violento, mentre io preferisco una scrittura più fine ed elegante. Nonostante ciò, rileggerei la "Magnifica" perché i pochi contenuti concreti su cui l'autore si concentra sono ben trattati e soprattutto mi trovo quasi sempre d'accordo con la sua opinione.




Detto questo ringrazio la Fazi editore per avermi permesso di leggere questo romanzo in anteprima e vado subito a dedicarmi alla mia prossima lettura che ha come protagoniste le sorelle Bolena!

Un bacio e a presto!



martedì 21 marzo 2017

5 motivi per i quali noi donne subiamo il fascino di Alberto Angela

Cari amici, chi mi segue da un po' di tempo sa per certo che sono follemente innamorata di Alberto Angela e che ho cercato di incontrarlo diverse volte, ma per un motivo o per un altro mi sfugge sempre. Non sono, però, l'unica a subire il suo fascino e a stare incollata tutti i sabato sera (o quasi se no il mio fidanzato mi avrebbe già lasciata) davanti la tv per non perdermi le interessantissime puntate di "Ulisse. Il piacere della scoperta". Allora, mi sono chiesta, ma come mai quest'uomo piace così tanto? Beh, di motivi ce ne sono davvero tanti ed ho deciso di elencarveli in questo post.





1. La cultura

Questo è uno dei motivi più importanti che ci spinge a catapultarci letteralmente nelle braccia del nostro Angela. Noi donne siamo stanche di uomini che ci abbordano mostrandoci i loro muscoli o al massimo le loro ricchezze, noi vogliamo qualcosa in più. Innanzitutto un uomo che sappia parlare, che non sbagli i congiuntivi, che ci scriva poesie d'amore e ci faccia scoprire qualcosa in più del mondo. E Alberto lo fa, e come se lo fa. Ci porta in viaggio con lui a Pompei, in Russia, nei luoghi più freddi e poi in quelli più caldi del mondo e via discorrendo. 



2. Un uomo d'altri tempi

Albero Angela è un gentleman, anche quando nelle sue trasmissioni ci presenta qualche incredibile esperto di mineralogia, paleografia o storiografia dimostra tutta la sua gentilezza soprattutto se si tratta di donne. Cerca di metterle a proprio agio, sorride (senza sembrare un ebete) ed anche se non si vede sugli schermi televisivi, sono certa che le saluta anche con un bacio a mano. Beata tua moglie, caro Alberto!




3. Conoscitore di lingue

No, care amiche non ci vedete nessun doppio senso in questo titolo, perché Alberto per davvero conosce tantissime lingue: il francese, l'inglese, il latino, il greco ed ovviamente l'italiano. D'altronde è nato in Francia ed ha frequentato le scuole lì prima di trasferirsi in Italia e di laurearsi presso la facoltà di scienze naturali della Sapienza con la votazione di 110 su 110 e lode. Detto questo, Alberto ovunque andrete saprà farsi capire e vi scioglierete nel sentirlo parlare fluentemente il francese e l'inglese o quando vi declamerà e poi vi tradurrà i versi di Catullo, Orazio ed altri. Io lo faccio quando gli vedo fare tutte queste cose in tv!



4. La curiosità

Si sa, la curiosità è donna. Noi amiamo essere stuzzicate, vogliamo apprendere e conoscere tutte le stranezze del mondo e solo Alberto riesce ad accontentarci in questo senso. Ormai so tutto sui rituali del matrimonio nell'antica Roma o sugli scavi di Pompei, ho imparato a memoria la vita di Leonardo da Vinci e conosco tutti i colori dell'uniforme delle guardie svizzere. Insomma, con Alberto non ci si annoia mai!




5. La semplicità del linguaggio

Vi siete mai chieste perché quando Alberto Angela ci spiega qualcosa noi riusciamo subito ad apprenderla e ad interessarci a quest'ultima? Beh, ve lo dico io. Il Nostro riesce a presentarci anche le cose più difficili del mondo attraverso un linguaggio molto semplice e coinvolgente, tanto che potrebbe farci comprendere anche il teorema di matematica più difficile del mondo. Pensate che io non sono mai stata una grande amante della storia dell'arte, ma dopo aver letto il suo ultimo libro che aveva per oggetto la Gioconda e aver visto il suo speciale su Firenze in cui descriveva nei minimi particolari la Venere di Botticelli, io mi sono avvicinata molto di più a questa materia che prima vedevo distante anni luce da me. 



Ecco le motivazioni per le quali, secondo il mio parere, amiamo tanto questo grande divulgatore di cultura. E le vostre quali sono? Fatevi sotto e raccontatemele! 

Un bacione dalla vostra Contessa e alla prossima!










venerdì 17 marzo 2017

Poesie in musica: Ermal Meta

Cari amici, avete mai pensato che le poesie autentiche, quelle così belle da toccare tutte le corde del cuore, non le scrivono solo i poeti di professione, ma anche (e soprattutto) i cantautori. Il pubblico più esigente è stufo dei soliti ritornelli in cui ci ripropongono le sentite e risentite rime con le parole: sole, cuore e amore. Noi vogliamo di più e a volte quel "di più" arriva. Oggi vi parlo di un cantautore spettacolare, che mi ha conquistato con pochi accordi e meravigliose canzoni da lui scritte: Ermal Meta. 




Per chi non lo conoscesse Ermal Meta si è classificato terzo all'ultima edizione del Festival di Sanremo ed ha vinto anche il premio della critica. Ma questo è niente. Ermal ha scritto canzoni per i più grandi: Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Francesco Renga, Emma Marrone, Francesca Michielin e via discorrendo. A pochi giorni dalla fine della kermesse sanremese il suo album "Vietato Morire" è salito al primo posto degli album più venduti in Italia. 
Oltre a presentarvi questo grande cantautore, in questo post voglio soffermarmi sulle stupende parole scritte da lui e contenute nelle sue canzoni. Ecco quelle che per me sono le più significative:



"E la paura frantumava i pensieri che alle ossa ci pensavano gli altri" (Vietato morire)


"Sono stato fuori tutto il tempo, fuori da me stesso e dentro il mondo" (Lettera a mio padre)


"Quello che voglio io da te non lo so spiegare, ma se tu vai via porti i miei sogni con te" (Piccola anima)


"L'uomo che tu diverrai non sarà mai più grande dell'amore che dai" (Vietato morire)


"Se guardi bene ti sto di fronte, se parli piano ti sento forte" (Piccola anima)

"Nei tuoi occhi c'è il cielo più grande che io abbia visto mai e le tue braccia uno spazio perfetto in cui ci tornerei per sempre, in cui ci resterei per sempre" (Ragazza paradiso)

"Sempre sarai nella tasca a destra in alto, in un passo stanco dentro un salto in alto che mette i brividi (A parte te)

"Era agosto e ti ho sentita, avevo sabbia nelle mani, il tuo nome fra le dita. Per sentirmi ancora vivo" (Voodoo Love)

"Per stare bene penso a te, per stare male penso a te e me" (Odio le favole)

"Ogni cuore ha le sue pieghe, ogni volto ha le sue rughe. Non hai fatto mai promesse, ma le hai mantenute tutte" (Ragazza paradiso)



Ho avuto il piacere di incontrare Ermal proprio ieri e posso dirvi che è una persona meravigliosa come lo sono le canzoni che scrive. Quindi, se non avete ancora comprato il suo cd, fatelo perché vi assicuro che non ve ne pentirete.

Vi lascio con la foto che hanno scattato a me ed Ermal e con la copia del cd che mi ha autografato. 

A presto!








lunedì 13 marzo 2017

[Recensione]: L'inconfondibile tristezza della torta al limone di Aimee Bender

Buon pomeriggio e buon lunedì cari amici, spero che per voi la settimana sia cominciata bene, ma se non è stato così ci penso io con il mio post ad allietarvi attraverso un romanzo molto particolare pieno di gusti e di sapori diversi. Si tratta ancora una volta di un libro al buio regalatomi dal mio fidanzato, che quindi non ho scelto personalmente, ma che è capitato così per caso. Un libro dalla copertina stupenda e appetitosa, di cui non vedo l'ora di parlarvi, quindi non voglio perdermi in ulteriori chiacchiere e andare subito al solo. Ecco la scheda di presentazione:



Titolo: L'inconfondibile tristezza della torta al limone
Autore: Aimee Bender
Anno di pubblicazione: 2011
Editore: minimum fax
Pagine: 332
Prezzo: € 16, 50
Citazione preferita: "E io?, domandai, speranzosa, per l'ultima volta.
Tu? Piccolina, tu sei...
Io me ne stavo in piedi immobile. In attesa.
Tu sei...
Mi sorrise mentre piegava l'asciugapiatti a scacchi bianchi e blu.
Tu sei il vetro restituito dal mare. Piaci a tutti, e tutti vogliono portarti a casa. 
Ci volle un po' per raccogliere tutti i pezzi della mia ferrovia e rimetterli a posto in camera. Era un complimento, continuavo a ripetermi, mentre riponevo le varie parti; dovrebbe farti sentire bene, pensavo".


Trama: Alla vigilia del suo nono compleanno, la timida Rose Edelstein scopre improvvisamente di avere uno strano dono: ogni volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate da chi lo ha preparato, mentre lo preparava. I dolci della pasticceria dietro casa hanno un retrogusto di rabbia, il cibo della mensa scolastica sa di noia e frustrazione; ma il peggio è che le torte preparate da sua madre, una donna allegra ed energica, acquistano prima un terrificante sapore di angoscia e disperazione, e poi di senso di colpa. Rose si troverà così costretta a confrontarsi con la vita segreta della sua famiglia apparentemente normale, e con il passare degli anni scoprirà che anche il padre ed il fratello - e forse, in fondo, ciascuno di noi - hanno doni misteriosi con cui affrontare il mondo. 



Recensione


"Io sento il sapore dei sentimenti che le persone non sanno neanche di provare. Ed è un'esperienza assolutamente di merda".


Avete mai provato ad assaggiare del cibo e a sentirci dentro tutti i sentimenti provati dalla persona che lo ha preparato? Voi forse no, ma Rose sì. 

"L'inconfondibile tristezza della torta al limone" è a tutti gli effetti una fiaba triste e malinconica che ha per protagonista una famiglia profondamente infelice. La novità in questo romanzo sta, però, nel fatto che i problemi degli Edelstein vengono raccontati attraverso gli strani doni dei membri della famiglia: Rose assaggiando le torte preparate da sua madre scopre inizialmente che la donna conduce una vita che non la soddisfa e dopo poco anche che ha un amante, Larry il presidente della cooperativa dove lavora. Il fratello maggiore Joseph, un ragazzino intelligente e solitario, dà vita molto spesso a fughe improvvise e si nasconde (letteralmente) all'interno delle cose, ad esempio in una vecchia sedia di legno che gli è stata spedita dalla nonna. Infine, il signor Edelstein non entra mai un ospedale, perché qualcosa gli suggerisce che quello è il posto in cui potrebbe scontrarsi con il suo "potere" speciale e lui, avendo timore di scoprire di cosa si tratta, si tiene sempre a distanza dai dottori e dagli ammalati.

"Baciare George era un po' come rotolarsi nel caramello dopo aver passato anni a sopravvivere a base di spaghetti di riso".

In questo romanzo profondamente triste, l'unica "boccata d'aria" è costituita da George. Il compagno di classe e l'unico amico di Joseph. Lui è l'unico a credere a Rose, quando gli racconta quello che le succede e a starle vicino durante le continue fughe e ricomparse di suo fratello. George è l'unico "normale" non ha doni, se non quello di essere molto intelligente e pieno di risorse. Riesce ad entrare nel college dei suoi sogni - a differenza di Joseph - , si trasferisce a Boston per il dottorato, ma non si dimentica mai della piccola e dolce sorella del suo migliore amico. Rose lo amerà sempre e per un istante lo sentirà suo e gli basterà per tutta la sua vita. 



"L'inconfondibile tristezza della torta al limone" è un romanzo su cui riflettere e il cui contenuto non è per niente ovvio e non è assorbito da tutti i lettori allo stesso modo. Cosa succede a Joseph? Io penso che finisca dissolto all'interno delle sue "cose", ma non ho ancora capito in cosa consista il suo "dono". E poi quello di Rose, Joseph e del signor Edelstein è davvero un dono? Secondo me no. Per me si tratta semplicemente di sensibilità. Ognuno di noi ce l'ha, chi più e chi meno pronunciata e la manifestiamo attraverso le modalità più diverse: l'amore per gli animali, quelle sensazioni intense che si trasformano in realtà, l'empatia, la pietà. Penso che sia questo che l'autrice voleva trasmetterci, ognuno di noi è speciale, ma non per questo è felice. Perché quello che vogliamo tutti in realtà è la normalità. 

3 penne e mezzo per questo romanzo in cui la sofferenza la fa da padrona, ma la voglia di sopravvivere è talmente tanta da continuare a lottare nonostante tutto. 

e Mezzo.


Spero vi sia piaciuto questa recensione e che vi abbia fatto venir voglia di leggere questo romanzo. Un bacio a tutti voi lettori e a presto!





venerdì 10 marzo 2017

5 cose che...: 5 libri e 5 tè



Buon pomeriggio miei cari amici, oggi è venerdì e come ogni venerdì il blog ospita la rubrica "5 cose che.." (se siete interessati a questa iniziativa e volete partecipare, potete trovare tutte le informazioni QUI). Il tema di questa settimana mi piace tantissimo, anche perché l'ho proposto io e mi fa piacere che le mie amiche blogger lo abbiano accettato con piacere. Si tratta di "5 libri e 5 tè", perché si sa che non si può leggere un buon libro senza la compagnia di un buon tè, che sia caldo o freddo. Ecco le mie scelte:


Il piccolo principe e il tè verde "Piccolo Principe"



"Gli adulti da soli non capiscono niente, ed è stancante per i bambini dover sempre spiegare tutto".



Vicino casa mia ha aperto da poco un negozio di tè e tisane che hanno dei nomi letterari. C'è "Romeo e Giulietta", "Pinocchio" ed anche il "Piccolo Principe". Così mi sono detta, perché non berlo mentre leggo l'omonimo romanzo? E devo dire che ho fatto proprio bene ad acquistarlo perché è davvero buonissimo e molto dolce, proprio come i bambini!





La verità sul caso Harry Quebert e il tè al limone di Fortnum&Mason



"- Marcus, sai qual è l'unico modo per misurare quanto ami una persona?
- No.
- Perderla."



"La verità sul caso Harry Quebert è stato il primo libro giallo che ho letto e che mi ha fatto adorare questo genere, quindi come non associarlo al tè inglese più buono del mondo? "Fortnum&Mason", vi assicuro che è una garanzia!








Orgoglio e Pregiudizio e il tè verde alle fragole di Kusmi tea


"Così si sentiva umiliata e afflitta e piena di rimorsi, pur non sapendo precisamente neanche lei per cosa. Cominciava a desiderare la stima di lui, ora che non ci poteva più sperare: avrebbe voluto avere sue notizie, ora che non c'era più probabilità di averne. Ebbe la certezza che con lui sarebbe stata felice, ora che non era più probabile che si incontrassero".


Le fragole rosse e così gustose, mi fanno pensare all'amore e alla passione, così come non associarlo al romanzo d'amore migliore di tutti i tempi. Se poi si tratta del tè verde alle fragole di Kusmi tea ancora meglio!






L'inconfondibile tristezza della torta al limone e il Lady Grey Tea di Twings



"Io sento il sapore dei sentimenti che le persone non sanno nemmeno di provare.                      Ed è un'esperienza assolutamente di merda".


Questa è la mia attuale lettura, e vi giuro che non vedo l'ora di parlarvene! Parla di sapori, di gusti diversi e di sentimenti. Così l'ho collegato con un tè pieno di spezie diverse che amo tantissimo. Per non parlare della confezione di latta in cui è contenuto, non trovate che sia bellissima?








Il barone rampante e l'infuso ananas e pesca della Bonomelli


"Ma in tutta quella smania c'era un insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore?".

Si, è vero non si tratta di un tè, ma di un infuso. Dovete farmela passare lo stesso, però, perché questo romanzo così fresco e con protagonista gli alberi mi fa pensare alle pesce che raccoglievo da bambina, arrampicandomi sugli alberi e mangiando quel che raccoglieva senza neanche lavarlo.  Ricordi bellissimi, che solo l'infuso ananas e pesca insieme al romanzo di Calvino potevano farmi tornare alla mente.



Allora vi sono piaciute le mie scelte? Io aspetto di leggere le vostre! Ora vi lascio con i miei libri e la mia teiera preferita! Un bacione, alla prossima!



giovedì 9 marzo 2017

[Recensione]: Accesso negato di Ugo Lucchese


Cari amici, qualche settimana mi hanno contattata per inviarmi il mio primo romanzo thriller. Ho accettato subito la sfida di confrontarmi con un genere che non conosco e ne ho cominciato la lettura. Ora ve ne parlo qui, ecco la scheda:



Titolo: Accesso negato

Autore: Ugo Lucchese

Casa Editrice: Libromania

Genere: Thriller

Pagine: 248

Prezzo: 1,99 

Formato: Epub, Mobi





Sinossi: Tradire un'organizzazione criminale è una cosa rischiosa, soprattutto se si ha a che fare con la Costellazione, un impero del crimine potentissimo e supersegreto. Non la pensa così Nico, che si occupa di fabbricare dossier per mettere sotto scacco imprenditori, politici e chiunque entri nel mirino del Giudice, il misterioso capo dell'organizzazione. Forse stanco di una vita da furfante e accecato dalla perizia che ha sempre dimostrato nel suo lavoro, Nico ha deciso di rischiare e assicurarsi un futuro sereno grazie ai segreti di cui è a conoscenza e alla sua esperienza negli "affari". Qualcun altro, però, lo ha anticipato e il tradimento non passa inosservato come sperato, scatenando una caccia all'uomo senza quartiere in cui tutti fanno il doppio gioco e forse nessuno è davvero quello che sembra. 





Recensione


Come vi ho già anticipato sopra, questo romanzo ha segnato il mio primo incontro con il genere thriller e devo dire che come prima esperienza non è stata niente male. Devo ammettere che all'inizio non è semplice comprendere cosa stia accadendo, perché ci si trova in balia di un diario che sposta continuamente le lancette avanti e indietro, narrando una serie di eventi e di azioni che non riusciranno ad essere chiari per il lettore, in quanto l'autore ha deciso spontaneamente di non rivelargli tutte le informazioni necessarie per comprendere il quadro della situazione.

Protagonisti di "Accesso negato" sono due personaggi completamente diversi: Nico e Frisu. Il primo fa parte di un organizzazione criminale chiamata "Costellazione" con a capo il Giudice. Il compito di Nico è quello di piazzare, durante accurati sopralluoghi, prove false a carico dei nemici della sua organizzazione in modo che possano essere facilmente ricattabili e svolgere, così, tutti gli incarichi e gli ordini dettati dal Giudice. Nico, finirà però per incontrarsi/scontrarsi con Fabrizio Monti, detto Frisu, un ragazzo di 26 anni che lavora per un'agenzia pubblicitaria. Frisu ha alle sue spalle un'infanzia particolare, è rimasto muto per un lungo periodo di tempo in seguito ad un episodio che lo ha molto turbato: la morte di una colomba bianca provocata dalla macchina guidata da suo padre. Frisu vive con sua madre da quando suo padre è morto, ma in realtà anche molto prima, perché l'uomo svolgeva un lavoro che lo vedeva impegnato all'estero e quindi trascorreva lunghi periodi lontano dalla sua famiglia. 

Ma non tutto è come sembra, anzi quasi niente lo è. Così scopriamo un Nico avaro di denaro che si mette contro la sua stessa organizzazione per cercare di mettere a segno il colpo della vita ed un Frisu coraggioso, che per salvare sua madre è pronto a tutto, anche ad affrontare i fantasmi del passato. 

Altri due personaggi importanti di "Acesso negato" sono Cisco e Lidia. Il primo è un ragazzetto mago del pc, che aiuterà Nico ad organizzare e mettere a punto il suo piano, mentre Lidia è una collega di Frisu che diventerà però qualcosa di più per lui. Lidia, sarà un personaggio importante e ci rivelerà tantissime sorprese soprattutto nella parte finale.

Infine, ringrazio ancora l'autore per avermi permesso di leggere questo romanzo in modo da poterlo recensire nel mio blog e assegno ad "Accesso negato" ben 3 penne e mezzo.



Spero di avervi convinto a leggere questo romanzo, ma se volete più informazioni su di esso potete cliccare sul sito della casa editrice e sulla pagina facebook del romanzo che trovate sopra nella scheda.

Un bacio a tutti e alla prossima!









martedì 7 marzo 2017

8 libri che le donne dovrebbero leggere



Care amiche oggi mi rivolgo a voi e a tutte le persone che vi vogliono bene. Tra pochi giorni sarà la festa della donna, un'occasione che molti credono non abbia importanza, ma che secondo me ne ha tantissima. Noi donne abbiamo sicuramente i nostri difetti, ma abbiamo anche molti pregi e tanta forza che ci permette di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissate. Quindi, in occasione di questa festività volevo elencarvi 8 libri che tutte le donne dovrebbero leggere, da cui trarre la forza, i consigli e gli insegnamenti necessari per affrontare tutte le difficoltà della vita. 






1. Piccole donne



"Non sarebbe buffo se tutti i castelli in aria che facciamo diventassero veri e noi ci potessimo vivere dentro?"



Perché leggerlo: Ho letto questo romanzo per la prima volta a 12 anni e l'ho ripreso in mano qualche anno fa. Nonostante sia cresciuta, ho sentito che Meg, Jo, Beth ed Amy March avessero ancora tante cose da insegnarmi: la saggezza, le buone maniere, la devozione e la dolcezza. Queste quattro sorelle sono completamente diverse l'una dall'altra, ma nonostante questo sono molto unite e riescono a superare tutte le difficoltà della vita, perché la famiglia è  davvero importante.








2. Persuasione


"Vi offro di nuovo il mio cuore che è ancora più vostro di quando lo spezzaste quasi otto anni e mezzo or sono. Non abbiate l'ardire di affermare che l'uomo dimentica più in fretta della donna, che il suo amore finisce prima. Non ho amato che voi. Ingiusto posso essere stato, debole e risentito lo sono certamente stato, ma incostante mai. Per voi soltanto sono tornato a Bath e senza di voi non posso immaginare il mio futuro".


Perché leggerlo: Anne Elliot è la donna che tutte noi vorremmo essere. Non è bella, ma affascinante, mantiene sempre la calma anche nelle situazioni più difficili e nonostante soffra non lo dà a vedere. Anne sa cavarsela in ogni situazione, attraverso la sua eloquenza, la sua dolcezza e tutte gli esercizi pratici appresi durante la sua giovinezza. Amo questa protagonista austeniana, perché è la più matura e ci insegna che bisogna sempre credere nell'amore perché, anche se ci fa soffrire, torna sempre.



3. Anna Karenina


"Le donne sono la principale pietra d'inciampo nell'attività  dell'uomo. E' difficile amare una donna ed allo stesso tempo concludere qualcosa. Per questo c'è un mezzo d'amare comodamente senza ostacoli: il matrimonio. Ed io sentito questo dopo essermi sposato: ad un tratto mi sono liberate le mani. Ma a trascinarsi questo fardello senza il matrimonio, le mani sono così ingombre che non si può fare nulla".

Perché leggerlo: Anna Karenina è una donna coraggiosa e debole allo stesso tempo. Ha la forza di abbandonare un marito che non ama e di lasciarsi andare alla passione per l'uomo che le fa perdere la testa, viene marchiata come "donna perduta", ma poi non ce la fa. Si abbandona alla gelosia, non sopporta di stare lontana dal suo stesso figlio e decide di farla finito, nel modo tragico che conosciamo. Quello che, però, dobbiamo ricordarci è che Anna viveva in un'epoca in cui la donna non aveva diritti, il marito decideva per lei e il divorzio non era minimamente preso in considerazione. Il romanzo di Tolstoj deve farci riflettere su tutte le conquiste che noi donne abbiamo ottenuto nel tempo, conquiste di cui ci dimentichiamo molto spesso. Adesso la vita per il nostro sesso è più semplice, siamo libere di scegliere un uomo e poi separarci da lui, mentre Anna non poteva. 


4. Io sono di legno


"Non credo ai principi e alle belle addormentate, ai vissero per sempre felici e contenti, credo alle persone che si sopportano, a quelli che ogni tanto si dicono "ti odio" e maledicono il giorno in cui si sono incontrati".


Perché leggerlo: Questo romanzo parla del complicato rapporto tra una madre ed una figlia. La Carcasi raccontandoci la vita di queste due figure, ci fa comprendere come siano simili e finiscano per scontrarsi anche per questo motivo. Un libro con protagoniste le donne da leggere tutto d'un fiato.









5. Jane Eyre 

"Io provo talvolta uno strano sentimento, soprattutto quando mi siete vicina come in questo momento. Mi par di avere nel cuore una corda invisibile, legata forte forte ad un'altra simile, collocata nella corrispondente parte del vostro essere. Se un braccio di mare e duecento miglia di terra debbono separarci, temo che questa corda, che ci unisce, si strappi, e che la ferita sanguini internamente. Voi, però, mi dimenticherete".

Perché leggerlo: Jane Eyre è una donna da ammirare. Nonostante la sua triste infanzia, si rimbocca le maniche, diventa una educatrice e si innamora di un amore puro. Questo è ciò che apprezzo della protagonista di questo romanzo di Charlotte Bronte, Jane perde la testa per Mr Rochester che non è né bello né affascinante e alla fine del libro diventa anche cieco, ma per Jane non è un problema. Lei lo ama per quello che è, incondizionatamente, cosa che noi donne non sempre facciamo finendo per dare più peso all'esteriorità che ai veri sentimenti. 




6. Tess dei d'Urbevilles


"Lei, Tess, non era un'esistenza, un'esperienza, una passione, un complesso di sensazioni per nessuno all'infuori che per sé stessa. Per tutto il resto dell'umanità, Tess, non era altro che un pensiero fugace".


Perché leggerlo: Tess è di certo la donna più sfortunata dell'universo: viene violentata, ha un figlio che chiama "Sofferenza" e il suo epilogo è di certo tragico. Nel mezzo, però, Tess cerca il riscatto, non si perde d'animo ed in fondo al suo cuore trova la forza per andare avanti. Nonostante le cose non vadano bene neanche con l'uomo che ama, fino alla fine Tess rimane una combattente, una donna con un destino segnato, che pur non essendo riuscita a cambiarlo ci ha provato fino all'ultimo istante della sua vita.







7. Una stanza tutta per sé 


"Gli uomini sanno che le donne l'hanno sempre vinta, perciò scelgono le più deboli e le più ignoranti. Se non la pensassero così, non potrebbero aver paura che le donne ne sappiano quanto loro".


Perché leggerlo: Questo meraviglioso scritto di Virginia Woolf parla del rapporto tra le donne e la cultura. L'autrice spiega che ogni donna dovrebbe avere una stanza per sé in cui poter scrivere, leggere libri e accrescere il proprio sapere. Noi donne questo diritto oggi ce lo abbiamo, ma all'epoca in cui parla la Woolf non era così. Un'altra conquista di cui dobbiamo solo essere fiere. Quindi pensateci due volte prima di guardare programmi trash in tv, ma sfogliate un libro e aprite la mente.





8. La quadrilogia di Elena Ferrante

"Questo distratto inseminare dei maschi, storditi dal piacere. Ci fecondano sopraffatti dal loro orgasmo. Si affacciano dentro di noi e si ritraggono lasciandoci, celato nella carne, il loro fantasma come un oggetto smarrito".


Perché leggerli: Ho inserito in questo caso la quadrilogia dell' Amica Geniale perché l'ho letta personalmente e perché ha come protagoniste Lenù e Lila, due ragazzine che attraverso la penna della Ferrante attraversano i vari stadi della vita, fino a diventare donne. In questo caso volevo, però, porre l'attenzione sull'autrice, una donna che non ha bisogno di mostrarsi e di rivelare la sua identità, per essere definita una delle autrici migliori del nostro paese (e non solo). Un esempio, un vero e proprio mito vivente.



Spero che questo post tutto al femminile vi sia piaciuto e che vi abbia convinto a leggere tutti questi romanzi. Ciò che ho scritto, però, era rivolto anche agli uomini. Prendete spunto da questa lista ed invece di regalare mimose alla donne, donate loro dei libri!

Un bacio a tutti e tanti auguri alle donne!