venerdì 20 settembre 2019

[Recensione]: "La polveriera" di Stefano Petrocchi




Il premio Strega è da sempre un formidabile contenitore di storie, perlopiù a sfondo giallo. Beninteso, non il giallo oro che lo zafferano dona all'omonimo liquore. Se c'è una tonalità appropriata, è piuttosto quella sulfurea delle gelide macchinazioni. Maria Bellonci scriveva di possedere ben chiara "la percezione di aver architettato una polveriera".



Il Premio Strega è da sempre croce e delizia degli autori nostrani, sia di quelli già affermati che di coloro che sono agli esordi. L'unico riconoscimento italiano capace di triplicare - e anche più - il numero delle vendite del romanzo vincitore; l'unico evento che spinge il nostro paese a parlare di letteratura per mesi e mesi - fin dalla proclamazione della dozzina finalista - l'unico premio che con le sue polemiche, clamorosi ritiri, meravigliosi romanzi e inaspettate sconfitte, continua ad affascinare gli italiani anche dopo 72 anni.

Chi di voi non è mai stato curioso di conoscere tutti i retroscena che si celano dietro a questo celebre Premio?

Penso tutti, io per prima. 
Quest'anno ho fatto tantissime ricerche sul web per raccogliere indiscrezioni e segreti del Premio Strega, cercando di orientarmi tra clamorose bufale e fonti autorevoli.
Questo fino a quando non mi sono imbattuta in un vero e proprio scrigno che contiene tutte le curiosità sul premio Strega, anche le più piccole e inimmaginabili: "La polveriera"di Stefano Petrocchi.


Stefano Petrocchi è l'attuale direttore della fondazione Bellonci, colui che ha lavorato a stretto contatto con Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede di Maria Bellonci.
A Petrocchi nel '99 venne assegnata una borsa di studio per collaborare all'inventario dell'immenso carteggio Bellonci, mentre nel 2000 si trovò a lavorare nella segreteria del Premio e quindi a collaborare con il Capo, l'appellativo che l'autore utilizza per riferirsi alla Rimoaldi.

Stefano Petrocchi    
                                                       
La personalità forte e particolare di quest'ultima, viene descritta perfettamente dai ricordi della vita vissuta con lei che Petrocchi mette nero su bianco: il Capo non apportava riforme allo Strega perché non la riteneva una "sua creatura"; era solita modificare i nomi delle persone a cui si affezionava e utilizzava l'aforisma "chi vince male lo Strega, mal gliene incoglie" riferendosi a quei romanzi che a suo parere non avrebbero dovuto vincere il Premio e che invece lo vinsero (leggete il libro per scoprire il nome di uno di questi ultimi).

                                                               Anna Maria Rimoaldi

Oltre al ricordo della Rimoaldi, "La polveriera" contiene della preziose curiosità sul premio Strega. 
Ad esempio, lo sapevate che Dacia Maraini nell'edizione del 2000 dovette annunciare la sconfitta di suo padre Fosco che quell'anno arrivò secondo con il suo romanzo "Case, amori, universi" edito Mondadori?

E che "Le lezioni americane" di Calvino stavano per essere candidate postume nel 1988?

Non voglio dirvi di più, altrimenti vi privo della bellezza di leggere e scoprire degli altri incredibili retroscena dello Strega presenti in questo libro.

Ma, devo aggiungere un altro motivo per cui vi consiglio caldamente questo romanzo. Nelle pagine finali de' "La polveriera" trovate delle schede che vanno dal 1947 - anno di inaugurazione del Premio - al 2014. In ognuna di esse sono riportati: il titolo e l'autore del romanzo vincitore; il premio vinto in denaro; il numero dei votanti, la dozzina finalista, la prima votazione - quella in cui si elegge la dozzina - e la seconda votazione, quella in cui viene eletto il vincitore. 
Queste pagine sono davvero preziose, prima di tutto perché potrete sempre avere a portata di mano una sorta di archivio storico dello Strega e poi in quanto vi permettono di scoprire dei titoli ormai quasi sconosciuti che vale la pena recuperare.


Probabilmente vi ho detto anche troppo, ma ci tengo davvero a consigliarvi questo romanzo che nelle librerie di un lettore italiano e di un appassionato del Premio Strega, non può davvero mancare.


Buone letture,
a presto
la vostra Contessa