giovedì 16 febbraio 2017

Le fiabe tra fantasia e realtà: Cenerentola

Cari amici, oggi inauguro una nuova rubrica che mi piace da morire e spero sarà anche di vostro gradimento. Tutto parte dalla mia considerevole curiosità di scoprire le fiabe autentiche che poi la Disney ha trasformato in grandi successi. Non so se lo sapete, ma quelle scritte dai fratelli Grimm, Andersen ed altri autori sono completamente diverse da quelle abbiamo amato guardandole al cinema e in tv. Esse sono tutt'altro che uccellini canterini, magia e amore, ma anzi spesse volte possiamo trovare anche elementi piuttosto macabri e violenti. Spero di avervi incuriosito, perché per iniziare questa rubrica ho scelto una delle storie più amate, qualche indizio? Principe azzurro, scarpetta, zucca e topini? Si, sto parlando proprio di Cenerentola! La versione che analizzeremo oggi è quella dei fratelli Grimm ed è parecchio particolare. Per andare al succo della questione vi propongo tutte le differenze che ci sono tra la fiaba scritta da questi autori e quella realizzata dalla Disney:




Il padre di Cenerentola non è morto

Nella fiaba dei fratelli Grimm, Cenerentola rimane orfana di madre, ma non di padre! Anzi, lui in qualche modo sarà un vero e proprio alleato della matrigna e delle sorellastre, tanto da non voler addirittura autorizzare il principe a vedere sua figlia e a farle provare la scarpetta ritenendo che lei sia "piccola e brutta". Ah, le sorellastre non sono volgari e di mediocre bellezza come le Anastasia e Genoveffa che conosciamo, ma "belle e bianche di viso" anche se "brutte e nere di cuore".


Niente fata madrina, topolini e zucca

Nel cartone animato della Disney, Cenerentola ha come alleati tanti topolini e la sua fata madrina. Qui gli unici animali che troviamo sono delle tortore e delle colombe che la giovane fanciulla chiama in aiuto quando la sua matrigna le promette che le concederà il permesso per recarsi al ballo solo se raccoglierà tutte le lenticchie che lei stessa ha gettato nella cenere. Nonostante l'aiuto di questi uccellini, l'antagonista della storia non le permetterà di recarsi al grande evento organizzato dal principe. A questo punto, però, non aspettiamoci l'arrivo della fata madrina, personaggio completamente assente nella fiaba dei Grimm. Infatti, Cenerentola si rivolge all'albero che proprio lei ha piantato accanto alla tomba della madre, pronunciando queste parole "alberello datti una scrollata, fammi d'oro e d'argento tutta agghindata". Così dal nulla un uccellino le porgerà uno splendido abito adatto per l'occasione.



Non uno, ma ben 3 balli

Il ballo non è unico, ma Cenerentola si reca ben 3 volte presso il palazzo reale, dove incanta il principe e scappa da lui prima che qualcuno possa riconoscerla. La prima volta si getta in una colombaia, la seconda fugge nell'orto dietro casa e la terza volta perde la scarpetta che rimane attaccata alla scala del castello che il principe aveva fatto ricoprire di pece. 


La scarpetta rosso sangue

Ecco, qui troviamo il primo elemento macabro. Quando il principe si reca a casa di Cenerentola per far misurare la scarpetta alle giovani che vivono in essa, succede qualcosa di veramente incredibile. La prima sorellastra misura la scarpa e pur di farsela entrare (su consiglio della madre) si taglia il suo dito più grande. Il principe inizialmente crede sia la ragazza giusta da sposare, ma poi passando accanto all'albero magico di Cenerentola, due colombelle gli suggeriscono di notare il sangue che c'è sulla scarpina e di tornare indietro a prendere la ragazza giusta. La stessa cosa accade quando l'altra sorellastra pur di sposare il principe decide di tagliarsi un pezzo di calcagno, fino a quando non sarà Cenerentola a calzare la scarpetta e il principe la riconoscerà come sua sposa. 



Le sorellastre accecate


Eccolo il nostro amato lieto fine, certo solo per Cenerentola però! Infatti, la protagonista della storia sposerà il principe, ma le sue sorellastre se la passeranno proprio male. Durante il matrimonio due colombe cavarono gli occhi alle due cattive sorelle di Cenerentola e i Grimm concludono in questo la storia "Così rimasero per tutta la vita cieche, come punizione della loro cattiveria". 



La trovate troppo dura come storia? Di, certo non è adatta ad un pubblico di bambini, ma a me piace tantissimo!

Fatemi conoscere la vostra opinione, un bacione e alla prossima fiaba :)






6 commenti:

  1. Ho scoperto questa versione al secondo anno di liceo - uno dei miei libri di letteratura riportava tutte le versioni nude e crude delle fiabe e questa di Cenerentola è quella che mi è sempre rimasta impressa.

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    1. Devo dirti che subito dopo averla letta sono rimasta abbastanza sconvolta, ma nonostante ciò mi è piaciuta tantissimo! Vuoi mettere un dito tagliato con il "vissero felici contenti"?

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  2. Bella questa rubrica, beh io amo le favole quindi non poteva essere altrimenti.
    E' vero alcune cose non sono come le conosciamo ma è interessante scoprire cosa ci sia dietro

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    1. Susy, scusami se ti rispondo in ritardissimo! Comunque anche io amo le fiabe come te, per questo spero che la mia rubrica ti sia piaciuta. Un bacione :)

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  3. Ciao Annamaria, mi ha incuriosita molto il tuo commento e quindi sono volata subito qui dopo averlo letto:)
    Bellissima questa rubrica. Anche io sono cresciuta con i film disney e li conosco tutti. Ancora adesso a 30 anni non me ne perdo uno!
    Sapevo che i fratelli Grimm avevano scritto storie poi addolcite da Disney, ma non le conoscevo per intero. Quella di Cenerentola mi ha abbastanza inquietata! Povere sorellastre! è vero che erano antipatiche e cattive, ma che crudeltà fargli mozzare i piedi e cavare gli occhi!!
    Ti faccio i miei complimenti per il blog, davvero ricco di contenuti interessanti! Ti seguirò più spesso! ;) Un abbraccio Nik

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    1. Ciao Nik, mi fa davvero piacere che il mio blog ti abbia colpito positivamente, perché a me è successa la stessa cosa con il tuo! Ci seguiremo di certo a vicenda. Un bacione :)

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