mercoledì 12 luglio 2017

[Recensione]: "Al posto del dolore" di Ilva Sartini

Buon mercoledì lettori, vi capita di chiudere un romanzo e continuare a pensare alla sua storia e ai suoi personaggi? A me succede sempre quando ho apprezzato davvero tanto un libro, ed è il caso di quello che vi recensirò oggi. Ecco la scheda.



Titolo: Al posto del dolore
Autore: Ilva Sartini
Editore: affinità elettive edizioni
Anno di pubblicazione: 2016
Pagine: 227
Prezzo: € 15,00

Trama: Può una foto ingiallita, scovata in un mucchio di cartelle mediche abbandonate, sconvolgere una giovane ragazza di oggi? Può un edificio abbandonato e pericolante, un ex manicomio che trasuda ancora sofferenza, diventare un luogo della speranza e della riqualificazione? È attraverso il filo di questi due interrogativi che si incontrano e trovano senso le vite di due giovani donne: Angela, giovanissima contadina nata nei primi anni '30 del 1900, che soffre le pene della guerra e finisce ricoverata al manicomio San Benedetto dopo un calcio in testa ricevuto da una mucca; Elisabetta neo laureata in urbanistica nel secondo decennio del 2000, alla difficile ricerca di un lavoro che l'aiuti a realizzare il suo sogno professionale e personale. La foto color seppia farà ripercorrere a Elisabetta la storia di Angela e della sua famiglia.



Recensione



"Al posto del dolore" racconta la storia di due donne molto lontane nel tempo, ma legate da un filo indissolubile: la famiglia. Angela è nata nei primi anni '30 del 1900, è nata e cresciuta a Pennabili (provincia di Pesaro fino al 2009) ed ha vissuto in prima persona la terribile esperienza della seconda guerra mondiale. Elisabetta è una giovane ragazza laureata in urbanistica, alla ricerca di un lavoro all'interno della sua città, ossia Pesaro. Come è possibile che due donne vissute in epoche così diverse possano incontrarsi nella realtà?
Ciò succede quando Elisabetta inizia ad interessarsi al San Benedetto, l'ex ospedale psichiatrico che i politici della sua città vogliono trasformare in ville abbienti e in negozi alla moda. La ragazza, però, non ci sta e decide di partecipare al concorso di idee bandito dalla provincia per decidere cosa fare della vecchia area occupata dal vecchio manicomio. Mentre scava tra le cartelle mediche del San Benedetto, trova una foto ingiallita che ritrae una donna che le somiglia tantissimo e di cui cerca di scoprire la storia della sua vita, si tratta di Angela. 

Angela è una ragazzina di 14 anni, che ha visto con i suoi occhi la tragedia della guerra, tanto da restare traumatizzata da alcune vicende che vedono come protagoniste le persone che la circondano: Mario, suo fratello è stato un soldato che ha combattuto al fianco dei tedeschi ed è tornato a casa perché vittima un congelamento ai piedi; Ada, la sua vicina di casa è stata violentata da alcuni soldati (sempre di nazionalità tedesca), che hanno occupato la stessa casa di Angela; per non parlare delle bombe, degli agguati e delle difficoltà a trovare cibo che tutti i civili vissuti a quei tempi hanno dovuto affrontare.

Tutti questi ricordi riemergono in Angela nel momento in cui quest'ultima, dopo aver ricevuto un calcio da una mucca, viene ricoverata all'ospedale psichiatrico San Benedetto, in quanto le è diagnosticata una malattia mentale: la schizofrenia. 

Qui la ragazzina viene perseguitata dagli incubi della guerra, tutte quelle vicende imperniate di sofferenza che lei stessa aveva cercato di dimenticare. Adesso ritornano più forti di prima e non serve a nulla l'aiuto di Giovanni, il ragazzo diciannovenne che Angela incontra in manicomio e che cerca in ogni modo di farla guarire dandole lezioni di musica e di canto, perché ormai il destino della ragazza è segnato. 

All'interno del romanzo troverete storie davvero sconvolgenti che hanno come protagoniste le donne, ad esempio c'è Zita che era stata illusa da un soldato americano che le aveva promesso di sposarla dopo la guerra e poi si era totalmente dimenticato di lei, così che la donna aveva deciso di farla finita ingoiando un cucchiaio, ma dopo essere riusciti a salvarla l'avevano ricoverata al San Benedetto. Poi c'è Lina, che dopo aver offerto la sua virtù ad un soldato, dietro la promessa di un tempestivo matrimonio, era stata lasciata sola ed incinta, tanto che per non essere ripudiata dalla sua famiglia aveva deciso di partorire senza l'aiuto di nessuno e di abbandonare il suo bambino. Però, era stata scoperta e portata in manicomio. Queste sono le storie che vi verranno raccontate all'interno di "Al posto del dolore" e sappiate che sono tutte vere, tratte dalle cartelle cliniche delle malate del San Benedetto.

Sono certa che la domanda che vi state ponendo è: qual è il nesso tra Angela ed Elisabetta? Beh, di certo non posso dirvelo io, per scoprirlo non vi resta che leggere il romanzo!


Giudizio



Ho deciso di assegnare 4 penne a "Al posto del dolore", un romanzo storico di un'intensità tale da sconvolgerci totalmente, ma che ci ricorda che la storia è la nostra memoria.



A presto,
La contessa.




6 commenti:

  1. Annamaria scegli sempre letture appassionate e particolari. Complimenti davvero perchè non è da tutti.
    Questa storia sembra molto interessante ma anche molto intensa e credo che ci farò un pensierino quando vorrò immergermi in una storia per niente leggera

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    1. Grazie mille Susy, è un romanzo storico davvero intenso, leggilo quando avrai la mente vuota e vedrai che ti conquisterà!

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  2. Interessantissimo questo!! Il lato storico sicuramente mi piacerebbe un sacco! Il mio bisnonno ha avuto una brutta avventura a causa della seconda guerra mondiale e le tue parole me lo hanno ricordato! Me lo segno :)

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    1. Silvia, beata te che puoi ascoltare le esperienze di tuo nonno, anche io vorrei sentire la voce di chi certe cose le ha vissute e può ancora raccontarle!

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  3. questo sembra davvero interessante :) ti farò sapere appena lo leggerò! un bacino!

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    1. Ciao Mary, aspetto una tua opinione allora! Un bacio a te :)

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