venerdì 21 luglio 2017

[Recensione]: Storia del nuovo cognome di Elena Ferrante

Cari lettori, ci ho pensato molto prima di decide di dedicare un post al libro di cui vi parlerò oggi. Questo perché si tratta del secondo volume di una tetralogia che mi sta conquistata ogni pagina di più. Il primo libro lo lessi lo scorso anno, mentre ero in vacanza a Berlino (e credetemi che leggere della meravigliosa Napoli mentre ero lì, di certo non mi ha aiutata a farmi piacere la capitale della Germania), una volta tornata ripartii subito per trascorrere qualche settimana in Calabria e quindi quando rientrai a casa, dimenticai totalmente di recensirlo. Questa volta, però, non commetterò lo stesso errore e vi parlerò della bellezza di questo romanzo, nonostante faccia parte di una tetralogia che non ho ancora terminato, ma state certi che lo farò presto. Ecco la scheda.




Titolo: Storia del nuovo cognome
Autore: Elena Ferrante
Editore:  edizioni e/o
Data di pubblicazione: 3 ottobre 2012
Pagine: 470
Prezzo: € 19,50
Citazione preferita: "Mi sussurrò che lo amava, che lo voleva. Usò quel verbo, amare, che avevamo trovato solo nei libri e al cinema, che nel rione nessuno usava, io me lo dicevo al massimo tra me e me, preferivamo tutti: voler bene. Lei no, lei amava.

Trama

Lila ed Elena hanno 16 anni e si sentono entrambe in un vicolo cieco. Lila si è appena sposata ma, nell'assumere il cognome del marito, ha l'impressione di aver perso se stessa. Elena è ormai una studentessa modello ma, proprio durante il matrimonio dell'amica ha scoperto che non sta bene né nel rione né fuori. Le vicende de "L'amica geniale" riprendono da questo punto e ci trascinano nella vitalissima giovinezza delle due ragazze, dentro il ritmo travolgente in cui si tallonano, si perdono e si ritrovano. Il tutto su uno sfondo di una Napoli, di un Italia che preparano i connotati allarmanti di oggi.


Recensione


Elena Ferrante è lo pseudonimo di una autrice che è riuscita ad imporsi, sia sul mercato italiano che su quello estero, attraverso il realismo quotidiano delle sue storie di gente comune trasformandole, però, in qualcosa di più: una magia di verità nuda e cruda, che ci insegna che si può dire tanto anche solo parlando della "normalità". 
La tetralogia de "L'amica geniale" ha per protagoniste due figure femminili: Elena Greco, detta Lenù e Raffaella Cerullo, detta Lila. La prima è figlia di un usciere, un bambina giudiziosa dal cuore buono, la seconda è il suo opposto, tanto intelligente quanto piena di "cattiveria", attraverso cui riesce a farsi rispettare da tutta la gente del rione napoletano nel quale lei ed Elena vivono. Il primo libro della saga si sofferma sulla storia dell'infanzia e della prima adolescenza delle due protagoniste e termina con il matrimonio di Lila e Stefano Caracci, proprietario della salumeria del rione e figlio di don Anchille, un uomo pazzo e spaventoso di cui tutti bambini (e non solo) avevano paura.
La domanda che ci si pone alla fine de "L'amica geniale" e all'inizio di "Storia del nuovo cognome" è: "Ora che Lila si è sposata metterà la testa a posto? Si calmerà? Farà la buona mogliettina?" Beh, sappiate che la risposta è NO, ma d'altronde sapete che noia se la signora Caracci si mettesse proprio adesso a fare la brava, a non litigare con nessuno e a non pensare a realizzare cose folli? Lila ne combinerà davvero di tutti i colori e come al solito non si farà scrupoli a tirar dentro Elena nei suoi sporchi affari.
Non voglio, però, soffermarmi, su tutte le pazzie che compierà Lila, perché dovrete scoprirle voi pagina dopo pagina, ma vorrei parlare soprattutto del rapporto che intercorre in questo romanzo tra le due ragazze protagoniste. 

"Lila ha sempre saputo cosa voleva e l'ha avuto; io non voglio niente, io sono fatta di niente. Speravo di svegliarmi al mattino senza desideri. Una volta svuotata - progettavo - l'affetto di Antonio, il mio affetto per lui, basteranno".



Come all'inizio della storia raccontata dalla Ferrante, anche qui Lila mantiene il suo forte carattere che, come sempre, sottometterà Elena e la metterà in condizione di non riuscire mai a negare il suo aiuto all'amica. Lenù sa, però, che non può appoggiare la signora Caracci in tutto e quando, in alcune situazioni molto scomode, si rende conto di non poterla proprio sostenere, si allontana e instaura un muro di silenzio tra loro, che a volte durerà molto a lungo. Durante questi periodi di separazione l'una dall'altra, Elena diventa un personaggio davvero positivo e ottiene ottimi risultati in tutte quelle cose che con la presenza ingombrante di Lila non sarebbe mai riuscita a portare a termine. Nonostante ciò, bisogna dire che quando dalla vita di Lenù sparisce la sua amica, le vicende personali della prima perdono di brio e di interesse, perché è Lina il vero motore della sua esistenza è lei che la sprona a far sempre meglio o far male e sbagliare, con la sua "cattiveria" e il loro continuo gareggiare in tutto, anche nel conquistare l'amore di un uomo che amano entrambe e di cui non vi svelerò assolutamente il nome, lasciando a voi la sorpresa di scoprirlo. 
C'è, però, una cosa che ci tengo a dire. Elena continua a pensare di essere inferiore a Lila, ma  è lei che con i suoi complessi di inferiorità si porta sempre un gradino sotto la sua amica e alla sicurezza di quest'ultima. Nonostante ciò, Lenù resta il mio personaggio preferito, perché mi ritrovo molto in lei, nella sua inadeguatezza e incertezza, che ci portano a pensare di essere sempre meno degli altri e farci continuare a pensare "Non ce la farò mai", quando invece già ce l'abbiamo fatta. Elena Greco sono io, ma anche un po' tutti noi ed è questo il punto di forza della Ferrante che sa a cosa puntare, cosa raccontare e soprattutto, sa renderlo attraverso una scrittura magnifica e coinvolgente. 


Giudizio



Attribuisco 5 penne al secondo volume della tetralogia di Elena Ferrante e non credo che dopo la mia recensione ci sia da aggiungere altro, se non iniziate "L'amica geniale" e state sicuri che non ve ne pentirete!

Un abbraccio, la vostra 
Contessa



6 commenti:

  1. Ciao Annamaria! Ho letto "L'amica geniale" e ho iniziato da poco "Storia del nuovo cognome".
    Nel primo volume non venivano raccontate storie eccezionali, e forse sarà stata proprio la sua semplicità a farmelo apprezzare. Quel che è certo è che la Ferrante ha creato due personaggi che non si dimenticano facilmente.
    Anche il secondo volume promette bene :)

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    1. Ciao Alessandra, se posso dirti il mio parere il secondo volume é di gran lunga meglio del priml. Quando lo leggerai te ne renderai di certo conto :)

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  2. Ciao, ti ho nominata per il Liebster Award :D Sul mio blog La letteratura di Ev trovi il post :D

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  3. Ho letto anch'io i soli primi due volumi di questa tetralogia che non avrei mai preso tra le mani se non me l'avesse consigliata la mia prof di italiano (prestandomi i volumi). E che dire, mi sono letteralmente innamorata della scrittura della Ferrante, divorando i volumi - abbastanza consistenti - in pochissimo tempo e desiderandone di più. Mi pento di aver sottovalutato questa saga, definendola scadente per il semplice fatto che ne parlavano tutti: l'autrice è riuscita a farmi ricredere in tutto e per tutto. Nonostante siano passati un po' di mesi, ricordo ancora ogni parola di entrambi i volumi e sto ancora aspettando con ansia di recuperare e concludere gli ultimi due.

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    1. Quanto ti capisco, la Ferrante fa questo effetto e solo a pensare che leggendo gli ultimi due volumi la storia di Lila e Lenù finirà, mi viene da piangere!

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