mercoledì 21 giugno 2017

[Recensione]: Le sorelle misericordia di Marco Ciriello

Buon pomeriggio cari lettori, in questo mese di giugno sto leggendo molto, perché mi rilassa e mi fa dimenticare tutti i problemi e le preoccupazioni. Sì, la lettura è la mia medicina. Oggi vi parlo di un libro che ho letto in qualche ora, un romanzo che mi ha colpita molto e che tratta un argomento davvero complesso, quello della religione. Ecco la scheda.




Titolo: Le sorelle misericordia
Autore: Marco Ciriello
Editore: Edizioni Spartaco
Data di pubblicazione: 15 giugno 2017
Pagine: 85
Prezzo: € 8,00
Citazione preferita: "... non ne posso più della poesia, delle citazioni, ci sono cresciuta in mezzo, i libri servono a giustificare la vita, a sopportarla, non a raccontarla, perché ogni vita è diversa, e ogni dolore lo è in maniera più grande".


Trama: Finalissima degli Open di tennis in Australia. L'italiana Laura Cammarata sta affrontando la campionessa Serena Williams in un match che ha dell'epico. Di colpo si ferma, interrompe la gara, lascia senza dare spiegazioni la Rod Laver Arena e pone fine alla sua carriera di tennista. La partita importante si giocherà su un altro campo, che vede due sorelle fronteggiarsi con visioni della vita divergenti. La prima alle prese con la sua profonda religiosità, la seconda costretta su una sedia a rotelle dalla Sla. "Due anime abitano nel mio petto" diceva Goethe. Così Ciriello contrappone le due donne in dialoghi su Dio e l'esistenza, lo sport e la malattia, Lourdes e il grande Slam, la fede e l'eutanasia. Gli scambi sono decisi, ostili, fino all'epilogo che porta le protagoniste e il lettore dall'hinterland napoletano a Barcellona.



Recensione

"Le sorelle misericordia" racconta la storia delle due sorelle Cammarata: Laura, campionessa italiana di tennis e Cristiana, costretta su una sedia a rotelle dalla Sla. Il loro legame è controverso, basato su punti di vista differenti e segreti difficili da nascondere. Le due donne si troveranno a vivere a stretto contatto nel momento in cui Laura deciderà di lasciare la sua carriera da tennista. Cristiana non comprende la decisione della sorella maggiore. Perché ha abbandonato la Rod Laver Arena, mentre stava vincendo contro Serena Williams? Perché lei che è sana, bella e piena di vita, ha deciso di non dedicarsi più alla sua più grande passione? Perché non c'è lei al posto della sorella? Perché il destino che le è stato riservato è così buio?

Le sorelle Cammarata hanno entrambi dei pesi sullo stomaco, difficili da mandar giù, ma soprattutto difficili da confidare l'una all'altra. Finalmente però trovano il coraggio e lo fanno. 

"Quando alla fine del terzo set ho alzato gli occhi  e visto la Vergine in alto di fronte a me, in una solitudine abbagliante, sembrava mi tenesse il cuore, e nessuno che si è accorto di questa straordinaria emozione, nemmeno riguardando i filmati; dopo mi sono sentita una randagia, sconquassata, abitata dal silenzio, con una invisibile corona azzurra che mi pesava addosso, un velo di respiro con il pensiero che si stacca, le parole che pure si staccano e una voce che chiede: Perché? Perché io?



A Laura è apparsa la Madonna, proprio mentre stava giocando la finale più importante della sua vita e lei, fervente cristiana, lo ha preso come un segno. Doveva lasciare l'effimero e dedicarsi alla sua spiritualità. Cristiana, ascolta le parole della sorella, ma non riesce a comprenderle. Per lei Dio non esiste ed anche durante la malattia resta di questo parere. Non troverà conforto in preghiere e recitando rosari, non focalizzerà le sue ultime speranze su un miracolo che è sicura non avverrà. Perché i miracoli non esistono e Dio non può trovare una soluzione che la scienza non ha. Cristiana vorrebbe manifestare alla sorella come si sente, come l'ha resa la sua malattia. L'autore riesce a spiegare lo stato d'animo di una malata di Sla, paragonandolo a quello di un prigioniero dei lager. Vi riporto queste parole che a me hanno fatto venire i brividi.


"Cristiana dopo la lite di ieri vorrebbe far capire a sua sorella che la malattia è un ghetto - c'ha perso del tempo per arrivare a questo esempio - Vieni deportata e rinchiusa contro la tua volontà in un mondo differente, che non ti appartiene e che ti è ostile, e ti ci devi abituare, devi provare a sopravvivere reinventando la tua vita su regole che non fai tu. Devi imparare a coabitare con il dolore che è freddo non voluto, e non è un gioco, non puoi smettere come ti pare. Anche perché poi diventa un lager, è un percorso degradante e senza speranza, almeno per le malattie come la mia, si ripete quasi a conferma. Rileggi Primo Levi e capisci. E lei adesso non sa in quanti pensassero di uscire dai lager, ma quello che è che non aveva mai pensato all'olocausto come proiezione in grande, estesa ad un popolo, di una malattia terminale, che un po' alla volta ti toglie le funzioni vitali, la libertà e ti lascia in balia di una sofferenza che non puoi respingere".


In sintesi, Marco Ciriello affronta un tema difficile, quello della religiosità e lo fa usando due punti di vista completamente diversi: quello di un credente e quello di un ateo. Nessuna delle due sorelle uscirà vincitrice da questo scontro-incontro, perché fervente religioso o meno, davanti al dolore si è ugualmente sconfitti. 



Giudizio



Attribuisco 4 penne a "Le sorelle misericordia" ed invito tutti voi a immergervi in questa lettura che vi farà riflettere e vi aprirà la mente su argomenti che, di solito, siamo restii ad affrontare.

Buone letture
La Contessa






2 commenti:

  1. Decisamente un libro particolare Annamaria.
    Affronta un tema importante però mi fa piacere sapere che non lo fa in modo noioso e pesante e la tua valuzione non bassa mi fa capire che potrebbe essere una bella lettura

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    Risposte
    1. Esatto Susy, è un libro ben scritto ed anche se tratta una tematica tutt'altro che leggera, lo fa in maniera semplice e molto interessante. Te lo consiglio, un bacione :)

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