martedì 22 gennaio 2019

[Recensione]: "L'atlante dei luoghi misteriosi d'Italia" di Bongiorni e Polidoro



L'Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia a cura di Francesco Bongiorni e Massimo Polidoro








Ormai al giorno d'oggi è difficile che qualcosa riesca a sorprenderci, per via del fatto che con l'impiego delle nuove tecnologie riusciamo a conoscere tutto delle persone, delle cose e dei paesi lontani o vicini a noi. Ma è proprio per "colpa" di questa facilità di ricezione delle notizie se spesso ignoriamo fatti, storie e leggende che hanno popolato e popolano ancora la nostra penisola. 
"L'atlante dei luoghi misteriosi in Italia" nasce proprio con l'intento di far compiere a noi lettori un viaggio che ci porterà a scoprire luoghi, enigmi e misteri di cui la cara Italia è ricca. 
L'opera è corredata da una cartina geografica sulla quale sono segnalati i luoghi di cui si parlerà, ed è poi divisa in tre sezioni: nord, centro e sud. Si parte dalla Valle d'Aosta e si termina questo lungo viaggio nella splendida Sardegna. Inoltre, in appendice, si trovano note di approfondimento e un indice dei nomi, i quali rendono la  consultazione del testo molto più semplice e scorrevole. 

All'interno di quest'opera sono riportati misteri noti a tutti come quello legato al sangue di San Gennaro, che per tre volte l'anno si liquefa: il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. Oltre a descrivere l'atto miracoloso in sé, gli autori cercano anche di fornire una spiegazione logica per questa e molte altre storie narrate all'interno dell'Atlante. Ad esempio, sapevate che la liquefazione del sangue del santo potrebbe essere spiegata attraverso il fenomeno della tissotropia? (è la proprietà che alcuni materiali hanno di cambiare stato da solido a liquido, ad esempio in seguito a piccole scosse, come quelle che compie il sacerdote mentre regge il reliquario). Una spiegazione viene trovata anche per ciò che riguarda il miracolo dell'ostia insanguinata di Bolsena, che fu smascherato dal farmacista Bartolomeo Brizio. Egli, infatti, scoprì che non si trattava di sangue, ma del batterio "Serratia  marcescens".

Troviamo poi luoghi densi di mistero come la Sacra di San Michele di Torino, di cui Umberto Eco si servì per descrivere l'abbazia benedettina in cui è ambientato "Il nome della rosa".
Ancora case e castelli infestati da fantasmi come il castello di Azzurrina, la bambina albina a cui la madre tingeva i capelli con le erbe e così finivano per ricoprirsi di chiazze blu, o il fantasma della volpe del Castello di Strozzavolpe. 

Inoltre, sono raccontati episodi di presunta possessione demoniaca come nel caso di Verzegnis, dove le indemoniate vennero "curate" con  l'isolamento forzato e  l'asporto delle ovaie. 

Ed ancora il volto santo di Manoppello, il coccodrillo imbalsamato del Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Curtatone, le catacombe del convento dei cappuccini a Palermo e via discorrendo.

Ci sarebbe davvero tanto di cui discutere, ma vi svelerei tutte le affascinanti storie raccolte in questo atlante e non voglio assolutamente rovinarvi il momento in cui lo aprirete, lo sfoglierete e godrete della bellezza e del fascino di luoghi meravigliosi, reali o leggendari che siano. 

Per questo vi invito assolutamente ad acquistare quest'opera che non è solo impeccabile nelle sue descrizioni, ma riporta al suo interno anche delle illustrazioni davvero ben fatte e molto evocative.


A presto con la prossima recensione.

Un abbraccio, 
la vostra Contessa.

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