mercoledì 1 marzo 2017

[Fiabe tra fantasia e realtà]: La vera fiaba della Sirenetta

Cari amici, eccomi tornata con la rubrica che ho inaugurato qualche settimana fa e che vede protagoniste quelle fiabe che attraverso i cartoni animati della Disney ci hanno fatto tanto sognare. Le fiabe originali, però, non sono proprio come quelle che raccontiamo ogni giorno ai nostri bambini, ma il più delle volte si tratta di storie in cui la crudeltà della vita la fa da padrona e il lieto fine non è sempre presente. Mentre la volta scorsa vi ho raccontato di Cenerentola (cliccate QUI per non perdervi tutte le curiosità su questa fiaba), oggi vi parlo invece de La Sirenetta.



Devo dire che a differenza di Cenerentola, dove le differenzae tra la fiaba originale e quella raccontata dalla Disney erano davvero tantissime, per quel che riguarda La sirenetta, la struttura della storia è sempre la stessa con qualche piccolo particolare che differisce dal cartone che tanto conosciamo, mentre la conclusione della fiaba è completamente differente. Ma andiamo a vedere insieme quei piccoli cambiamenti che tanto ci incuriosiscono.


Una nonna e 6 sorelle


Nella fiaba di Andersen oltre a Tritone - padre de La sirenetta- troviamo anche la nonna che da quando sua nuora è morta, si prende cura delle sue 6 bambine. Questa donna è l'unica a conoscere bene il mondo umano e i suoi pericoli, tanto da decidere di tener lontane le sue nipoti dalla terra ferma fino a quando non abbiano compiuto 15 anni. Andersen ci racconta tutto ciò che una per una le sorelle sirene vedono sulla terraferma una volta che l'età glielo abbia consentito. La prima se ne sta sdraiata al chiaro di luna su un banco di sabbia nel mare immobile; la seconda assiste al tramontare del sole; la terza risale a nuoto un lungo fiume; la quarta ama restare in alto mare; la quinta essendo nata d'inverno scopre l'esistenza dei blocchi di ghiaccio ed infine la più piccola delle sorelle si innamora di un principe che è riuscita a salvare da un naufragio. 


Le sirene non  hanno un'anima immortale

La piccola sirena si innamora del principe dagli occhi neri e diventa così tanto ossessionata dal mondo del terreno da chiedere informazioni su di esso a sua nonna. La vecchia signora gli rivela che gli uomini vivono meno delle creature marine (che arrivano anche alla veneranda età di 300 anni) ma, a differenza di quest'ultime, loro hanno un'anima immortale che continua a vivere anche dopo la loro morte. Le sirene, invece, quando arriva la loro ora si trasformano in semplice spuma del mare senza poter più sentire la musica delle onde e poter guardare il sole che tramonta.




Dolore di coltelli appuntiti

Innamorata follemente del suo principe, come nel cartone animato della Disney, la sirenetta si reca dalla terribile strega del mare in modo che possa trasformarla in un essere umano. Anche qui la strega accontenta la piccola sirena ed in cambio gli chiede di donarle la sua voce. Oltre a questo, però, la protagonista della fiaba, patirà grandi dolori. Infatti, una volta che la sua coda si trasformerà in due eleganti gambe ella, camminando su di esse, sentirà un dolore immenso come se fosse trapassata da mille coltelli. Potrà restare umana ed avere un'anima immortale solo se sposerà il principe, altrimenti morirà come una semplice sirena.


L'aiuto delle sorelle

La sirenetta non riuscirà, però, a conquistare il principe in quanto questo incontra per caso la donna che ama e che crede lo abbia salvato dal naufragio (non sa che in realtà è stata la sirenetta a farlo), che in questo caso non è la strega del mare che si è trasformata in una donna, ma una giovane principessa. A questo punto le sorelle maggiori della piccola sirenetta, venendo a sapere il patto che quest'ultima aveva stipulato con la strega, vendono i loro capelli (anche la nonna lo fa) a quest'ultima e dicono alla loro sorellina di aver ottenuto un coltello in grado di poterla salvare. Infatti, se riuscirà ad immergere quel coltello nel cuore del principe e a far sgorgare il sangue caldo sui suoi piedi, allora ritornerà ad essere una sirena e potrà tornare in fondo al mare dai suoi cari.


La morte

Ma la sirenetta ama troppo il principe per poterlo uccidere, così decide di sacrificarsi ancora una volta andando incontro alla sua morte. La protagonista della fiaba si trasforma in una delle figlie dell'aria, che non hanno un'anima immortale, ma possono conquistarsela con il tempo e le buone opere.
Quindi Andersen ci lascia così, senza un lieto fine, ma con la sirenetta in attesa di riscatto.





Spero vi sia piaciuto conoscere la vera fiaba de la sirenetta. L'avevate già letta? Cosa ne pensate? Fatemelo sapere! 

Un abbraccio dalla vostra Contessa!



9 commenti:

  1. Conoscevo già questa versione della fiaba, è stato uno shock leggerla per la prima volta!

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    1. Grazia, giuro che sono scioccatissima e lo rimango ogni volta che inizio a leggere qualche che fiaba che fino ad allora conoscevo solo grazie i film disney. Devo dire, però, che dopo lo sconcerto iniziale preferisco più queste che quelle raccontate dai cartoni, perché sono vere e autentiche.

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  2. Ciao!
    Ho appena incrociato il tuo blog, ne sono rimasta incantata e non ho potuto fare a meno di inserirmi tra i lettori fissi! Abbiamo un sacco di gusti in comune (Calvino su tutti).
    Grazie per l'articolo, conoscevo già la vera storia de La Sirenetta, ma è stato bello fare un macabro ripasso ;)

    Se ti va, passa da me!

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    1. Grazie per i complimenti al mio blog, è sempre bello trovare un'anima affine. Passo subito a dare un'occhiata al tuo :)

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  3. Ciao Annamaria,
    la vera versione della Sirenetta è davvero brutta, già la conoscevo e sicuramente preferisco quella Disney

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    1. Hai ragione Susy è abbastanza triste, ma è bello conoscere la versione originale di queste fiabe che la Disney ci ha fatto tanto amare!

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  4. Ciao Annamaria, che storia triste. Non conoscevo neanche questa! Anzi a dir la verità non credevo che fosse una storia scritta!! bè è comunque una storia molto romantica, ma peccato che tempo addietro non avessero la concezione dell'happy ending per noi ragazze!! :/
    Ciau e grazie per questo bell'excursus:)

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    1. Ciao cara, guarda in realtà bisogna tener presente che nel periodo in cui sono state scritte lo scopo era quello di educare i bambini e credo lo facessero attraverso il sentimento della paura. Anche se manca il lieto fine è sempre bello scoprire queste fiabe autentiche :)

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  5. Ciao Annamaria!
    Resto del parere che Anderson e Grimm avessero una vena psicopatica! Ogni loro fiaba è tetra, triste e dal finale infelice.
    Altro che fiabe della buonanotte! Queste sono fiabe che fanno venire gli incubi!! :D

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